Reinventare la Costa d’Amalfi: Scala (SA) come modello di sviluppo sostenibile, tra mito, storia e tecnologia
Presentato al pubblico il percorso multimediale de «Il Bosco Incantato», a partire dalla riqualificazione del Parco e della Grotta del Dragone di Scala (SA).
«La Costa d’Amalfi non deve essere soltanto uno spazio turistico, ma anche un laboratorio che continuamente reinventa i propri luoghi. Non solo un’immagine del passato, ma anche del futuro. Un esempio di sviluppo sostenibile». Così, Luigi Mansi, Sindaco di Scala, nel presentare il «Bosco incantato», il parco tematico dedicato alla valorizzazione delle grotte e dei terrazzamenti che declinano dal Duomo nella valle del fiume Dragone, con i limoneti, il mirto e l’alloro cantati da Goethe.
Nato da una straordinaria idea dell’ingegner Gaetano Capasso, che ha sempre seguito e incoraggiato lo sviluppo del più antico paese della Costiera amalfitana, il parco, completato con la direzione artistica di Mario Capasso (Capware Lab), è stato prima recuperato e riqualificato e oggi mira a divenire attrattore turistico e culturale dopo un processo di valorizzazione tematica incentrato sulla storia del luogo.
Un ingegnoso insieme di arte, tecnologia e sensibilità per il paesaggio, che riverbera lo spirito dei luoghi mediterranei tra mito e storia, a ricordare che ninfe e creature del bosco, draghi e cavalieri abitano ancora questi luoghi incantati.
Ma anche un omaggio ai grandi artisti che amarono Scala, come Alda Merini. Sua è la poesia da cui è nata la fiaba, le cui tappe guidano alla visita e alla scoperta del parco. Un percorso nella natura con prospettive inedite sul territorio, attraverso sculture e fontane animate, giochi e installazioni interattive, passaggi segreti, un labirinto interattivo, un piccolo anfiteatro tra il verde. Percorso che culmina con le antiche e misteriose grotte del Dragone, che si potranno ammirare per la prima volta in una luce completamente nuova.
Attraverso le sue ormai note e leggere istallazioni multimediali, Capware mira a ridestare e amplificare le energie rapprese in un luogo già di per sé unico al mondo. Le macchine fantastiche del Bosco Incantato, invisibili agli occhi dei visitatori, sono in grado di restituire un universo di “piccole percezioni”. Si tratta di tecnologie al servizio dello spirito del luogo, che, con la discrezione dovuta ad ambienti di tale storia e bellezza, aiutino a riaccendere la storia sedimentata nello spazio.
Il «Bosco incantato» è pensato come luogo per gli abitanti di Scala e della Costiera in cui saranno presentati spettacoli teatrali, musicali, laboratori tematici per bambini, e come attrattore turistico anche in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi.
Come scriveva Rainer Maria Rilke «Non abbiamo nessuna ragione di diffidare del mondo. […] Come dimenticare quegli antichi miti che si trovano all’inizio della storia di tutti i popoli; i miti di quei draghi, i quali, nell’attimo supremo, si cambiano in principesse? Tutti i draghi della nostra vita sono forse principesse che aspettano di vederci belli e coraggiosi. Tutte le cose terrificanti sono forse cose prive di soccorso in attesa del nostro aiuto»
Cos’è Il giardino incantato?
La Costa d’Amalfi presenta allo sguardo del visitatore giardini tra i più belli e ammirati del mondo, che hanno ispirato poeti e artisti di tutte le epoche.
Ma presenta anche boschi misteriosi, caverne e antri abitati un tempo da creature misteriose.
Il drago (e non è un caso che nella “Valle del dragone” il progetto abbia eletto la sua sede) ha una sua funzione esemplare e secondo le antiche leggende abita gli antri della Costa. Ma le caverne sono state anche le dimore di una certa famiglia di ninfe, divinità boschive che riemergeranno in forme diverse in tutta la storia dell’umanità. Spiriti elementari, appartenenti a un grado della creazione “diverso e separato tanto dagli uomini che dagli animali”, le Ninfe sono esseri intermedi, possiamo dire liminari, abitatrici del margine, dell’intercapedine, dell’ombra.
Le macchine fantastiche del Giardino Incantato di Scala, invisibili agli occhi dei visitatori, sono in grado di restituire un universo di “piccole percezioni” per lo più sfuggenti anche a sensibilità più acute. Tecnologie al servizio dello spirito del luogo, che, con la discrezione dovuta ad ambienti di tale bellezza, aiutino a riaccendere la storia che vi è sedimentata, un luogo dove lo spazio diventa tempo e come Parsifal, l’eroe di Wagner, camminerà appena, eppur gli sembrerà già d´esser lontano.
Il giardino è dedicato ai poeti e scrittori che con la loro fantasia ci hanno fatto sognare mondi diversi, Ariosto, i fratelli Grimm, Calvino, Rowling , Tolkien, e tutti quelli che la pensano come loro. Ma è anche un omaggio ad Alda Merini, la più grande poetessa italiana di questi anni, alla sua follia immaginifica, alla sua permanenza a Scala, ai suoi sogni di giardini incantati.
A Goethe che nel canto di Mignon invocò il padre perché lo facesse andare in queste terre del Sud dove era nata la storia dell’umanità.